Per brassiche si intende un insieme di colture la quale parte commestibile può essere rappresentato da infiorescenze, dette anche teste, o da foglie.
Cavolfiori, broccoli, cavoli cappuccio, verze, rape sono solo alcuni dei principali esponenti di questa ricca e gustosa famiglia.
I nutrienti non mancano, sono infatti innumerevoli le proprietà benefiche che caratterizzano questi veri e propri “doni della Terra”.
Cavolfiore: Brassica oleracea L. var. botrytis L.
Nel comparto orticolo nazionale il cavolfiore riveste un ruolo considerevole sia come superficie coltivata che come produzione. In ambito UE il primo paese è la Spagna, seguita da Italia e Francia. In Italia la produzione di cavolfiori è quasi interamente concentrata nelle regioni del centro-sud.
Le tipologie di brassiche che coltiviamo sono:
Le brassiche forniscono le migliori produzioni in zone a clima fresco e umido. Il fattore climatico più importante è la temperatura, sia durante la fase di transizione da vegetativa a riproduttiva che prima e dopo di essa. La coltivazione si effettua in diversi periodi dell’anno, a seconda della località e delle varietà impiegate. Le brassiche hanno bisogno di costante disponibilità di acqua, sopratutto nei cicli estivi-autunnali.
La raccolta in Umbria va da settembre a gennaio.
Per il cavolfiore è raccomandata una conservazione in frigorifero, un mantenimento inappropriato, un taglio eccessivo, cosi come una cottura eccessiva, hanno effetti negativi sulle vitamine e sui glucosinolati contenuti in tutte le specie di cavoli.