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Agricoltura di precisione: prospettive e nuove applicazioni

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Agricoltura di precisione: prospettive e nuove applicazioni

Una delle sfide più importanti che il settore agricolo mondiale dovrà affrontare nei prossimi decenni è sicuramente quella di dover incrementare le produzioni di alimentari non solo in termini quantitativi, ma soprattutto bisognerà far sì che queste siano sempre più salubri per l’uomo e sostenibili per l’ambiente. La FAO, stima che gli l’incremento in quantità dei prodotti agroalimentari dovrà essere almeno del 60% rispetto alla media dell’ultimo decennio, per far fronte alla previsione di crescita della popolazione mondiale stabilita a circa 9 miliardi entro il 2050. Nonostante ciò, la superficie coltivata a livello globale aumenterà in misura del tutto trascurabile, pertanto, necessaria sarà l’adozione di sistemi di coltivazione sempre più all’avanguardia per migliorare la produzione e cercare di utilizzare al meglio la superficie agricola a disposizione. In questo, senza ombra di dubbio, fortemente coinvolta sarà l’Agricoltura di Precisione (AdP).
In questo articolo cercherò di fornirti le risposte ad alcune di queste domande: cos’è l’Agricoltura di Precisione? Quali sono i suoi obiettivi? Quali benefici apporta? Come può essere messa in pratica? Buona lettura!

Che cos’è l’AdP?

L’AdP, meglio nota come “Precision Farming”, può essere considerata come l’insieme di tecnologie, principi e metodi che consentono all’agricoltore di operare secondo delle strategie di intervento per una gestione ottimale della variabilità spazio-temporale dei diversi appezzamenti, tenendo conto anche delle esigenze colturali, delle caratteristiche chimico-fisico del suolo, allo scopo di incrementare le produzioni diminuendo i costi sostenuti per le stesse.
Ad oggi, esistono diverse definizioni dell’agricoltura di precisione provenienti dal panorama scientifico mondiale, forse la più completa è quella data da Pierce e Novak (1999) che hanno sinteticamente riassunto: “un sistema che fornisce gli strumenti per fare la cosa giusta, nel posto giusto, al momento giusto”, dove per “cosa giusta”, si intende un intervento agronomico. Una definizione più recente ed estensiva, è quella che descrive l’agricoltura di precisione come “una gestione aziendale (agricola, forestale e zootecnica) basata sull’osservazione, la misura e la risposta dell’insieme di variabili quanti-qualitative inter ed intra-campo che intervengono nell’ordinamento produttivo. Ciò al fine di definire, dopo analisi dei dati sito-specifici, un sistema di supporto decisionale per l’intera gestione aziendale, con l’obiettivo di ottimizzare i rendimenti nell’ottica di una sostenibilità avanzata di tipo climatica ed ambientale, economica, produttiva e sociale” (Casa e Sartori, 2015).

Gestione della variabilità spazio-temporale

All’interno di un campo è molto probabile che la produzione non sia omogenea, cioè che vi siano zone più redditizie rispetto ad altre in termini quantitativi. Ciò può essere legato a molti fattori, ad esempio: non corretta applicazione dei “trattamenti” (es. concimazione) o da una semina non eseguita correttamente. Spesso però, questa variabilità è riconducibile ad altri elementi che, per così dire, non dipendono da chi opera sulle macchine, ma sono intrinseci dell’appezzamento su cui si opera; ad esempio: differente composizione fisico-chimica del terreno; presenza di avvallamenti o aree depresse dove ristagna l’acqua, o di zone più compattate e quindi meno porose. È di facile intuizione dunque, che è di fondamentale importanza riuscire a comprendere cosa genera la variabilità in modo tale da individuare i mezzi più idonei per porvi rimedio, quando è possibile, o adattare il processo produttivo in modo da ridurre gli sprechi. Questo può essere considerato l’obiettivo principale che si pone e l’Agricoltura di Precisione (AP).
La variabilità, come dicevamo, non si manifesta solo nello spazio (questo punto è diverso da quello), ma anche nel tempo (oggi non è come ieri). Gestire la variabilità significa dunque che il processo produttivo, una volta raccolte le informazioni necessarie, venga applicato in modo diversificato; nel tempo e nello spazio. Ad esempio dove abbiamo prodotto meno, potremmo decidere di incrementare la concimazione con lo scopo di stimolare la crescita della coltura, o al contrario, diminuirla se in quella determinata zona pensiamo che la minore produzione sia legata a caratteristiche non modificabili (tessitura del suolo). Questo significa fare la cosa giusta, nel posto giusto, al momento giusto.
Per fare ciò è necessario disporre di specifiche competenze tecniche e tecnologie capaci, prima, di rilevare la disomogeneità e dopo, di applicare in modo variabile gli input colturali all’interno dell’appezzamento. Ovviamente l’applicazione delle tecniche e dei mezzi di produzione (lavorazioni del terreno, concimazioni, trattamenti, semina, ecc.) sarà sempre svolta sulla base dell’esigenza della coltura, delle proprietà chimico-fisiche e biologiche del suolo, del clima e dell’andamento meteorologico, della storicità dell’appezzamento e dell’esperienza del valutatore.
È inoltre utile ricordare che l’Agricoltura di Precisione può essere adottata con diversi livelli di complessità. Dai più basilari: guida assistita, fino a quelli può complessi come lo sviluppo di sistemi si supporto alle decisioni (DSS), mappe di prescrizione, sistemi per la tracciabilità ecc. Per un’azienda certamente non è un cambiamento immediato, bisogna muoversi per tappe, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza della produzione agricola e a ridurre l’impatto sull’ambiente, nell’ottica anche dell’agricoltura sostenibile.

Gli strumenti a disposizione

Oggi, le aziende agricole, hanno a disposizione svariate tecnologie per migliorare la gestione dei propri appezzamenti. Da un punto di vista prettamente agronomico, quelle più conosciute e di maggior utilizzo sono:

  • Strumenti di controllo. Permettono di rilevare e comprendere cosa sta accadendo in campo attraverso misurazioni che possono essere condotte da remoto (mappe satellitari) o prossimali (drone, rilievi in campo, analisi del suolo, centraline meteo, mappe di raccolta).
  • Strumenti di previsione. Consentono di stimare cosa sta accadendo in campo senza una misurazione diretta (stima dei fabbisogni irrigui o di fertilizzanti, modelli fenologici e di sviluppo delle fitopatie).
  • Strumenti di decisione e prescrizione per prendere decisioni data drive comparando dati significativi e integrandoli tra loro (DSS – decision support system).
  • Sistemi di attuazione. Permettono di applicare decisioni e prescrizioni a livello di campo (guida parallela, guida automatica, attuatori, tecnologia a rateo variabile).
  • Sistemi per la tracciabilità. Consentono di tracciare il ciclo di vita del prodotto dal campo al consumatore.

 

Tutti questi strumenti è bene che operino in modo georeferenziato. La georeferenziazione è una tecnica, ormai ben nota a tutti, che consente di conoscere l’esatta posizione del mezzo (in realtà il grado di precisione dipende dal sistema di riferimento impiegato) durante lo svolgimento del lavoro grazie alla connessione di una ricevente con i dispositivi satellitari. Questo aspetto ed altri, così come l’esperienza di Top Melon sull’agricoltura di precisione, li approfondiremo in un prossimo articolo.

 

Foto di Agritaly

Pasquale Diurno
Pasquale Diurno
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Giugno 1995, ci troviamo in Umbria e più precisamente a Todi. La famiglia Spinetti, pianta il seme che darà vita ad una delle più accreditate aziende agricole italiane del secolo.

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